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106 IL TORRISMONDO

Vi sono amori ed odj, e mostri e fere
Lassù spietate ed empie,
Cagion di morte iniqua, o di tormento?
Vi son lassù tiranni? e l’aria, e ’l vento
Non ci perturban solo, e i salsi regni
Co’ feri aspetti, e la feconda terra,
Ma più gli umani ingegni?
Tant’ire e tanti sdegni,
Muovono dentro a noi sì orribil guerra?
O son voci, onde il volgo agogna, ed erra?
E ciò, che gira intorno,
È per far bello il mondo, e ’l cielo adorno?
Ma se pur d’alta parte a noi minaccia,
E da’ suoi regni in questi
Di rea Fortuna, or guerra indice il Fato,
Leon, Tauro, Serpente, Orse celesti,
Qui dove il mondo agghiaccia,
El gran Centauro, ed Orione armato,
Non si renda per segno in Ciel turbato
L’animo invitto, e non si mostri infermo;
Ma col valor respinga i duri colpi.
Che ’l destin non è fermo
All’intrepido schermo.
Perch’umana virtù nulla s’incolpi,
Ma dell’ingiuste accuse il ciel discolpi,
Sovra le stelle eccelse
Nata, e scesa nel core albergo felse.
Che non lece a virtù? nel gran periglio
Chi di lei più sicura,
E presta aspìra al cielo, e ’n alto intende?
Chi più là, dove Borea i fiumi indura,
L’arme ha pronte, e ’l consiglio,
O dove ardente Sol le arene accende?