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58 IL TORRISMONDO

Perch’ella qui ritrova alberghi, e seggi
Tra le altissime nevi, e ’l duro gelo,
E tra gli scudi, e l’aste
Vive sicura, e tra ministri, e servi.
Pensier vani e protervi
Sempre nido non fanno in nobil core.
Nè, perchè la ragione il fren si toglia,
Ch’in altri regge Amore,
Del suo gentile ardir l’alma dispoglia;
Ma degli antichi esempj ancor l’intvoglia.
E potrebbe costei gravar la fronte
Di lucido elmo, e seguitar nel corso
Cervo non solo, o damma,
Ma dell’estranie genti ostile schiera;
Come Ippolita in riva al Termodonte,
D’un gran destrier premendo armata il dorso
Colla sinistra mamma,
Alta Regina, e di sua gloria altera.
Ma se questa è guerriera,
Chi farà di sue spoglie unqua trofeo?
O chi potrà condurla avvinta, o presa?
Qual Ercole, o Teseo
Avrà l’eterno onor di bella impresa,
S’in lei non è d’amor favilla accesa?
O dell’aurea speranza antica figlia,
Fama immortal, che gli anni avanzi, e illustri,
E dal sepolcro oscuro.
L’uom talvolta fuor traggi, e ’l togli a morte,
Narra a costei, che tanto a lor somiglia,
L’antiche donne, e la inoderne illustri,
Che sotto il pigro Arturo
Ebbero insieme il cor pudico, e forte.
Se per le vie distorte,