Pagina:Tasso, Torquato - Il Re Torrismondo, Pisa, 1821.djvu/72

Da Wikisource.
68 IL TORRISMONDO

E di strale pungente armò la destra?
E ’l leon coronato al ricco giogo,
Che segna d’altra parte, e’l fregio intorno,
Ch’è di mirto, e di palma insieme avvinto?
Questi nel manto seminati e sparsi,
Sono strali, e facelle, e nodi involti;
Mirabil opra, e di mirabil mastro!
Maraviglioso onor d’alta corona,
Come riluce di vermiglio smalto!
Sono stille di sangue. Il don conosco.
Della dolce vendetta il caro pregio,
E del mio lagrimare insieme i segni
Rimiro, e mi rammento il tempo, e ’l loco.
E tu conpsci di famosa giostra
Nutrice, il dono? e questo il prezzo, è questo;
E questa è la corona in premio offerta
Al vincitor del periglioso gioco,
Ch’era poscia invitato ad altra pugna.
Ed io la diedi, e così volle il padre
Mio sfortunato, ed il fratello anciso.

NUTRICE

La corona, io conosco, e ’l dì rimembro
Delle famose prove, e ’l dubbio arringo,
Ch’al suon già rimbombò di trombe, e d’armi:
Ma l’altre cose, che ’l parlare accenna,
Parte mi son palesi, e parte occulte;
Perch’ancor non passava il primo lustro
Vostra tenera età, ch’il vecchio padre,
Acciocch’io vi nutrissi, a me vi diede,
Dicendo: Nudrirai nel casto seno
La mia vendetta, e del mio regno antico;
De’ tributi; e dell’onte, e degl’inganni,
E dell’insidie è destinata in sorte.