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ATTO QUARTO | 81 |
Che fur miei figli, e non venuti altronde,
Questa grazia vi chiedo io vecchia, e stanca:
E grazia a giusta età concessa è giusta.
GERMONDO
Pensier canuto, e di canuta etade
È quel ch’in voi si volge; e i detti lodo,
E gradisco il voler, gli affetti, e l’opre.
Ma sì vera, sì ferma, e sì costante
È la nostra amicizia, e strinse in guisa
Amor, fede, valor, duo Regi errando,
Che non si stringeria per nuove nozze.
Con più tenace nodo o con più saldo.
CONSIGLIERO
Se nodo mai non s’allentò per nodo,
Ma l’un simil per l’altro abbonda, e cresce,
Per legittimo amor non fia disciolta
Vera amicizia, anzi sarà più salda.
GERMONDO
Amor, che fare il può, confermi, e stringa
Amicizia fedel.
CONSIGLIERO
Migliori estimo
Le nozze assai che l’amicizia ha fatte;
L’altre pericolose.
GERMONDO
Ivi sovente
Si ritrova gran lode, ov’è gran rischio.
CONSIGLIERO
Lodato spesso è lo schivar periglio,
Quando si schiva altrui.
GERMONDO
L’ardir più stimo,
Se può far gli altri arditi un solo ardito.