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86 | IL TORRISMONDO |
TORRISMONDO
E pur se’ tu Rosmonda, e mia sorella.
ROSMONDA
Io sono altra Rosmonda, altra sorella.
TORRISMONDO
Distingui omai questo parlar; distingui
Questi confusi affanni.
ROSMONDA
A me fu madre
La tua nutrice, e poi nutrì Rosmonda.
TORRISMONDO
Nuova cosa mi narri, e cosa occulta,
E cosa, che mi spiace, e mi molesta.
Ma pur vizio è ’l mentir d’alma servile,
Talchè serva non se’, se tu non menti.
ROSMONDA
Serva far mi potè fortuna avversa
Dell’uno e l’altro mio parente antico.
TORRISMONDO
La tua propria fortuna il fallo emenda
Della sorte del padre, anzi il tuo merto.
ROSMONDA
Il merto è nel dir vero: il premio attendo
Di libertà, se libertà conviensi .
TORRISMONDO
S’è ciò pur vero, è con modestia il vero;
E men si crederia superbo vanto,
Se dee credere il mal l’accorto, e saggio,
Ove il creder non giovi.
ROSMONDA
È picciol danno
Perder l’opinion, ch’è quasi un’ombra,
E di finta sorella un falso inganno.