pendenti. Le fibre, i muscoli, tutto fa in lui mirabile prova dell’assenza della vita, dell’impero della morte. Teseo viene rappresentato in un momento di riposo dopo la battaglia, e seduto sopra il Minotauro medesimo. Egli appoggia la mano sinistra sopra la clava in aria trionfale, ed ha la destra abbandonata sulla coscia dell’ucciso nemico. La testa è alquanto inclinata, ed inclinata alquanto ha la persona, manifestando in una certa stanchezza la difficoltà della pugna ch’ebbe a sostenere. Nel nobilissimo volto però lampeggia la soddisfazione per l’ottenuta vittoria. E quale vittoria in vero per Teseo! Non è già d’un suo particolare inimico, di cui trionfa con sì insultante disprezzo; no, è dell’inimico della Patria sua, che rende ormai libera con questa generosa uccisione da un orrido e vergognoso tributo. La figura di Teseo è bella di bellezza ideale. Grande energia di muscoli, robustezza di membra, eroica nobiltà in tutta la persona, e nei tratti del volto specialmente. Ogni uomo che l’ammira vorrebbe rassomigliargli; ed ogni donna si sente in petto il cuore d’Arianna.