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V.
La Ferlita sarebbe stato sorpreso se alcuno avesse affermato che egli faceva la corte alla contessa. Se quello era fare la corte, era fare una corte molto magra. Avea cominciato dall’amarla, è vero, come un ragazzo, come uno studente, ma sin dalla prima visita ella gli aveva messo del ghiaccio sulla testa, e aveano riso francamente di quel ch’era stato di quella sciocchezza; non l’amava affatto, ne era ben certo, ma stava volentieri vicino a lei. Ella era tutt’altra donna di quella che avea creduto conoscere: una donna a quarti d’ora, tutta nervi e capricci, tra-