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pittagorici, a cui singolarmente appoggiavasi Lucio, e che nel luogo stesso da Teone vien confutato, anche al Bruckero è sembrato (Hist Crit. Philos. t. 1, p. 994) debole troppo e insussistente. Ella è dunque cosa dubbiosa in tutto ed incerta che Pittagora fosse etrusco. Questa gloria però non si può così facilmente negare all’Etruria, che in essa ancora per qualche tempo egli abitasse. Non già ch’io voglia pretendere che, ove gli antichi storici dicono ch’egli abitò lungamente in Crotone città della Magna Grecia, si debba intender Cortona città dell’Etruria; che ciò dicesi senza alcun fondamento. Ma la vicinanza della Magna Grecia all’Etruria ne fa credere probabilmente che dall’una all’altra passasse talvolta Pittagora, e che l’Etruria ancora ne’ suoi insegnamenti avesse parte. Ma di Pittagora basti per ora così; che più lungamente di lui dovrem favellare, quando della Magna Grecia dovrem tenere ragionamento.


È probabile che Omero sia stato qualche tempo nell’Etruria. XXX. Potrei io forse avanzarmi ancora a concedere un’altra gloria all’Etruria, cioè di avere accolto ed alloggiato il divino Omero? L’unico autore che di ciò abbiane lasciata memoria, egli è Eraclide Pontico (perciocchè quanto ad Erodoto e a Strabone, che da altri sono allegati come affermatori della cosa medesima, io non ho potuto in essi trovarne vestigio), il quale ne’ Frammenti rimastici della sua opera de Politiis, e stampati in alcune edizioni di Eliano, parlando de’ Cefalenii popoli della Grecia, così dice (p. 455 post Aelian. edit Lugd. 1604): Testatur etiam Homerus se ex Tyrrhenia in