Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo I, Classici italiani, 1822, I.djvu/218

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Arti liberali coltivate da’ Siciliani. XXVII. Ciò che degli studi de1 Siciliani e de’ popoli della Grecia Grande detto abbiamo finora, basta certamente a farci conoscere quanto colti essi fossero, e in ogni genere di scienza e di letteratura versati, e quanto da questi abitatori d’Italia prendesser que’ Greci, i quali per altro si davano il vanto di essere stati di quasi tutte le scienze e le arti inventori e maestri. Ma ad assicurare sempre più un tale onore alla nostra Italia, vuolsi aggiugnere alcuna cosa intorno alle arti liberali, cioè alla scultura, all’architettura e alla pittura, e mostrare quanto in esse ancora fossero questi popoli eccellenti.


Medaglie coniate in Sicilia. XXVIII. E primieramente le medaglie coniate in Sicilia e nella Magna Grecia ci sono un chiaro argomento a conoscere che fin da’ tempi più antichi, e prima ancora che in Grecia, furono ivi queste arti conosciute e coltivate felicemente. Veggasi la Sicilia Numismatica del Paruta, l’opera sullo stesso argomento del principe di Torremuzza, la Raccolta di Medaglie di Popoli e di Città stampata in francese non ha

    nella Magna Grecia e nella Sicilia fiorirono in questi tempi, molte notizie ci ha date Costantino Lascari nel suo opuscolo: De Scriptoribus Graecis patria Siculis, pubblicato già dal Maurolico, poi dal Fabricio, e più recentemente dall’ab. Zaccaria (Bibliot. di Stor. Lett. l. 3, Sem. 2, p. 408, ec.) con un altro più compendioso sullo stesso argomento de’ Greci Siciliani, che era già stato pubblicato nelle Memorie per servire alla Storia Letteraria di Sicilia (t. 1, art. i4). Di alcuni però di essi io non trovo menzione presso i più antichi scrittori, e non so su quale autorità abbiane il Lascari favellato.