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vivaio di pesci formaron di utile non meno che di piacer singolare1.


Descrizione del tempio di Giove Olimpico in Agrigento e di altri edificii. XXX. Ma sopra ogni altra cosa degno di maraviglia era il tempio che a Giove Olimpio innalzato aveano i cittadini medesimi di Agrigento. Ne abbiamo la descrizione presso lo stesso Diodoro, il qual ne parla come di cosa che al tempo suo stava tuttora in piedi, benchè le guerre avessero agli Agrigentini impedito il condurlo a fine. La struttura e l’ornamento de’ tempii, egli dice all olimp. xciii (l. 13, n. 175), e di quello singolarmente di Giove, mostra chiaramente la magnificenza degli uomini di quella età. Gli altri tempii o per incendio o per sinistri avvenimenti di guerra furono rovinati. Ma questo di Giove Olimpio già essendo vicino ad esser coperto, per guerra sopravvenuta rimase interrotto. Da indi in poi que’ d’Agrigento non ebber maii potere a finirlo. Esso ha cccxl piedi di lunghezza, lx di larghezza, e cxx di altezza oltre il fondamento. È questo il più grande fra tutti que’ di Sicilia, e per la grandezza della mole può venire ancora a confronto cogli altri. Perciocchè, comunque non fosse recato a compimento, vedesi ancor nondimeno

  1. De’ monumenti antichissimi che nelle provincie della Magna Grecia o furono una volta, o tuttor vi sussistono, belle notizie ci ha date il sig. D. Pietro Napoli-Signorelli, il quale ricorda singolarmente i due colossi, uno di Giove, l’altro di Ercole, che vedevansi in Taranto, e rammenta alcuni altri famosi scultori natii di quelle provincie (Vicende della Coltura delle Due Sicilie, tom. I , p. 36, ec.).