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220 parte terza

di Roma 549 (I.l. 29, c. 25). Io non trovo veramente in altro autore ch’egli in quell’anno fosse in Sardegna; ma come ei fu coll’armata che da Roma tragittò in Africa, non è improbabile che gli si offerisse occasione di farvi una discesa, e che seco ne conducesse il poeta che allora doveva essere nell’anno trentesimo quinto di sua età.


Poscia in Roma. XII. Così condotto Ennio a Roma, continuò a mostrarvisi eccellente poeta a un tempo e valoroso guerriero. Abbiamo da Cicerone (Or. pro Archia n. 11) che fu egli insieme col cons. M. Fulvio soprannomato Nobiliore alla guerra di Etolia, che accadde l’anno di Roma 564. Ciò che in questo vi ha di strano, si è che quel Catone medesimo il quale in sì grande stima avea avuto Ennio, che degno avealo riputato di esser condotto a Roma, degno giudicò di rimprovero questo console, perchè seco condotto aveva qualche poeta. Così ci assicura Cicerone, il quale di ciò si vale a provare che in poco pregio erano allora i poeti: che poco onore, dic’egli (Tusc. Quaest.l. 1, n. 2), si rendesse allora a.’ poeti, il mostra l’orazion di Catone, con cui rimproverò a Marco Nobiliore l’aver seco condotto nella sua provincia qualche poeta: or egli, come sappiamo, condotto avea Ennio nell’Etolia. Ma forse non il poetico, ma il guerriero valore avea Catone onorato in Ennio, ovvero degni di onore riputava egli i poeti, ma al tempo di guerra meno opportuni. Sopra tutti però fu Ennio caro al famoso Scipione Africano il Maggiore, di cui fu quasi in tutte le guerre indivisibil compagno. Fu