uccisero all’uscir del teatro l’anno di Cristo 41.
Claudio zio di Caligola, perchè fratel di Germanico di lui padre, uomo per la sua viltà e
stupidezza avuto in niun conto sino a quel
tempo, mentre dopo la morte di Caligola il
senato stava deliberando se ritornar si dovesse
all’antica libertà, veduto a caso da soldati che
scorrevano saccheggiando il palazzo, nascosto
e tremante in un angolo, fu da essi in quel
tumulto gridato imperadore, e il senato si vide
suo malgrado costretto a riconoscerlo ed approvarlo. Gli autori della Storia Letteraria di
Francia gli hanno dato luogo tra’ loro scrittori (t. 1, p. 166, ec.), perchè nacque in
Lione ove era allora suo padre Druso. Ma se
il nascere a caso in una più che in altra città
bastasse a determinare la patria di alcuno,
quanti Francesi dovrebbero aver luogo tra gli
scrittori italiani, e così dicasi d’altre nazioni!
Incapace di regolare l’impero per se medesimo,
era necessario che ne lasciasse ad altri la cura;
e la disgrazia di Roma si fu che ciò toccasse
ai peggiori uomini che allor ci vivessero; Messalina prima, e poscia Agrippina sue mogli, e
una truppa di liberti tanto più crudeli nell’abusarsi del loro potere, quanto erano più
vili di condizione. Debole e vile fino a soffrire indolentemente l’atroce insulto di veder
Messalina sua moglie stringersi solennemente
in nozze con un altro cavaliere, fu nondimeno
per altrui suggestione così crudele , che trentacinque senatori e oltre a trecento cavalieri
romani furono a suo tempo uccisi (Svet. in
Cl. c. 29). Le belle lettere furono l’unico