Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/122

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che ha a suoi cenai trenta legioni (id. c. 15). Questa sua alterigia medesima cagione era ch’egli, opponendosi al comun sentimento, antiponesse Catone il vecchio a Cicerone, ed Ennio a Virgilio (id. c. 16), e che dichiarandosi nemico ad Omero cercasse quasi di distruggerne la memoria, e di esaltare in vece un cotale Antimaco poeta quasi interamente sconosciuto (Dio. l. c.). Anzi questa vil gelosia lo condusse tant’oltre, che dannò a morte un celebre architetto detto Apollodoro (6); perchè da lui richiesto del suo parere su un tempio di Venere , ch’egli aveva disegnato, vi trovò alcuni non leggeri difetti; e poco mancò che per somigliante ragione non facesse uccidere ancora il suddetto Favorino, e Dionigi esso pure sofista; e molti in fatti per tal motivo perseguitò ed uccise (ib.). Nondimeno egli affettava di onorare della sua protezione i filosofi, e tra essi singolarmente Epitteto (ib.) ed Eliodoro, i gramatici, i retori, i geometri, i musici, i pittori, e gli astrologi ancora (Spart. c. i(i); e perciò Filostrato vorrebbe persuaderci (Vit. Sophist l. 1, c. 24) che egli più che alcun altro de’ suoi predecessori sapesse fomentare la virtù e le scienze. Ma da ciò che si è detto, raccogliesi chiaramente che il favor d’Adriano non hi) Di Apollodoro , e delle magnifiche fabbriche ila lui innalzate in Rama, e singolarmente del inaraviglioso ponte che labbrioò sopra il Danubio nella Bassa Ungheria, veggansi più distinte notizie nelle Memorie degli si echi tetti del sig. Francesco Milizia (f. t , p. fit, odtT. Massari.).