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e il P. Tarterou, clic nella prefazione premessa alla sua bella traduzione di Persio in prosa francese, benchè non lasci di riprenderne l’oscurità, lo dice nondimeno poeta colto, vivace, energico, e che in pochi motti dice assai. Più oltre ancora è andato M. le Noble, che traducendo Persio in versi francesi si è sforzato di mostrarlo superiore di molto a Orazio non che a Giovenale (V. Ouvres de M. le Noble, t. 14). Or in sì diversi giudicii a qual partito ci appiglierem noi? Persio è certamente oscuro , come confessano que’ medesimi che l’esaltano sopra Orazio. Vuolsi da alcuni che il facesse con arte per mordere occultamente Nerone senza incorrerne lo sdegno. Ma quanto poco è ciò che nelle Satire di Persio si può creder detto in biasimo di Nerone? In tutto il rimanente perchè è Persio ugualmente oscuro? Noi forse non intendiamo ora la forza delle parole e delle espressioni latine, come allor s’intendeva. Ma la lingua di Orazio e degli altri poeti che tanto più facilmente s’intendono, non era ella latina l Convien dunque confessarlo che Persio è viziosamente oscuro. E per qual ragione? Io non vorrei cader nel difetto di coloro che avendo sposato un sistema, ad esso voglion ridurre ogni cosa. Ma penso di non andar lungi dal vero affermando che Persio fu inferiore ad Orazio perchè volle esser migliore. È vero che, come il Casaubono ha mostrato (De persiana Horatii imitatione post comment. in Pers.), Persio ha studiato di imitarlo, ma nell’imitarlo si vede che egli si sforza di essere più preciso e più vibrato, e per ciò appunto