Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/185

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XXXII. Gran numero di poeti che era allora in Roma. e ragione di ciò. che dopo il Grutero ed altri più correttamente è stata pubblicata dal Muratori, anzi per inavvertenza ripetuta due volte nel medesimo tomo (Nov. Thes. Inscr. t. 2, p. 653 e 10109). Eccola quale ancor si conserva in (Guasto città dell1 Abbruzzo, detta anticamente Histonium: L. VALERIO L. F. PVDF.NTI. UIC CVM F.SSET ANNORVM XIII. ROMAE CERTAMINE SACRO IOVIS CAPITOLINI LUSTRO SEXTO CLARI TATE INGENII CORONATUS EST INTER POETAS LATINOS OMNIBUS.SENTENTIIS SENTENTIISIVDICVAI HUIC PLEBS VNIVERSA MVNICIPIVM HISTONIENSIUM STATUAM AERE COLLATO DECREVIT CVRAT. REI. P. AESERNIOR. DATO AB i.MP. OPTI.MO ANTONINO AUG. PIO Dalla qual iscrizione noi raccogliamo che questo valoroso fanciullo ne’ letterarj combattimenti che narrammo di sopra essere stati istituiti da Nerone, e poscia rinnovati ila Domizianoessendo egli in età di soli tredici anni, fu a tutti gli altri poeti antiposto. Il lustro sesto cadde nell1 anno 10G sotto il regno di Traiano 5 poiché essi furono la prima volta fatti celebrare da Domiziano l’an 86, nel qual anno si numerò il primo lustro; e quindi rinnovandosi essi dopo quattro anni, nell1 anno 106 appunto viene a cadere il sesto lustro. La statua però non gli fu innalzata che a’ tempi di Antonino, quand1 egli era protettore della città d1 Isernia. XXXII. Da tutto ciò che intorno a’ poeti abbiam detto finora, egli è evidente che il secolo di cui parliamo, fu Certo inferiore di molto in ciò che è valore poetico al secolo d1 Augusto}