Voi non vedete in lui che sincerità, disinteresse, riconoscenza, frugalità, modestia, fedeltà pe’ suoi amici anche a pericolo delle disgrazie e perfin della morte; e orrore al vizio
finalmente, e passione per la virtù. In fatti vi
s’incontrano ad ogni tratto esempj non ordinarj delle morali virtù di cui Plinio era adorno.
Oltre il denaro dato, come s’è già detto, alla
figlia di Quintiliano ed a Marziale, egli volle
addossarsi tutti i debiti di un suo amico, e
lui morto, non volle che l’unica figlia rimastagli , e a cui egli avea già data un’ampia
dote, gli fosse debitrice di cosa alcuna (l.2,
ep. 4)5 e in più occasioni essendo dichiarato
erede da’ suoi amici, diede sincere prove del
suo disinteresse, or rinunciandone parte in altrui vantaggio, or non facendo valere i suoi
giusti diritti (l. 4> ep. 10; l. 5, ep. 1 e 7); e
praticando sempre egli stesso ciò che insegnava
ad altrui. Vuolsi qui avvertire un errore degli
Enciclopedisti (20) che tra gli antichi atei hanno
annoverato ancora Plinio il Giovane (t. 1, art.
« Athée «). INiuno , eh’io sappia , gli ha mai
data una tale accusa, ed essi certamente hanno
per error nominalo il giovaue in vece del
(a) OnanJo io qui e altrove nel decorso di quest’opera
parlo della Enciclopedia e degli Enciclopedisti, intendo
ili favellare dell.» prima edizion di quel!’opera che sola
aveasi allor quando io t ubblicai questa Storia. Giova
sperare che gli errori nè leggieri nè pochi che in essa
trovavansi saranno emendali nella nuova edizione divisa per materie, che già da alcuni anni se n’è cominciata a Parigi. e di cui una ristampa ancor piti corretta e accresciuta si è intrapresa in Padova.