Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/289

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IV. Jv nc mostra P incussimienza. 252 LIBRO ogni suo andamento ed ogni suo detto. Or avvenne che avendo Apollonio predetta un ecclissi del sole, ed avendo aggiunto ch’essa sarebbe stata seguita da un gran prodigio, tre giorni dopo in fatti, mentre Nerone si stava assiso alla mensa, caduto un fulmine traforò una tazza ch’ei teneva tra le mani. Questo avvenimento fece rimirare Apollonio come uom portentoso. Ma non molto dopo ei venne accusato a Tigellino di aver con ingiuriose parole deriso Nerone.. Chiamato dunque al pretorio, mentre Tigellino svolge il foglio su cui era scritta l’accusa, eccone apparire interamente svanita ogni sillaba. Di che fu egli così attonito , che non si ardì a toccare Apollonio, e lasciollo andar libero e salvo. Continuò egli dunque a starsene in Roma, finchè avendo Nerone pubblicato un editto, in cui comandava che tutti i filosofi ne partissero prontamente , egli ancora se n’andò, e recossi fino all’estremità della Spagna. Tutto ciò, e assai più lungamente, Filostrato. IV. Or di tutto questo racconto che dobbiam noi credere? Tutta la storia di Apollonio deesi ella avere in conto di vera, o deesi riputare un favoloso romanzo? Io confesso che assai volentieri mi appiglierei a questa seconda opinione. Perciocchè quai sono eglino i fondamenti a cui Filostrato appoggia tutto il lungo racconto ch’egli ci fa delle imprese, de’ viaggi, de’ prodigi di Apollonio? Egli visse a’ tempi dell’imperador Settimio Severo che salì sul trono l’anno 193 , cioè a dire presso a cento anni dopo la morte di Apollonio 3 e fu perciò