Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/329

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292 LIBRO principio, nè avrà fine, in somma il mondo stesso essere Dio (l. 2, c. 1). Da’anali e da altri diversi passi di Plinio, che sembrano contraddirsi l’ 011 l’altro, saggiamente raccoglie il Bruckero (t. 2, p. 613) ch’ei non può dirsi ateo dichiarato e sicuro, ma che dubbioso in mezzo a sì diversi pareri, e lontano dal decidere cosa alcuna su un punto che non apparteneva al suo intento, egli in diverse occasioni adottò diversi sistemi senza preferire l’uno all’altro. XXIII. Benchè non sia nostro costume il parlare delle edizioni degli autori di cui trattiamo, quella nondimeno di Plinio fatta dal P. Arduino è così celebre pel gran bene non meno che pel gran male che se n’ è detto, che parmi opportuno il dirne qui alcuna cosa. Egli la intraprese in età ancor giovanile, e non avendo per anche compito lo studio della teologia (V. Il ibi. frane, t 30, p. 186, e Chauf. Dit i. art. “ Hardovin »), e ne fece la prima edizione l’anno 1685 in cinque tomi in quarto; poscia ne diè la seconda con più mutazioni ed aggiunte l’anno 1723 in tre tomi in foglio. I giornalisti comunemente ne disser gran lodi. Io recherò qui solamente l’elogio che ne fecero gli autori del Journal des Savans, il giudizio de’ quali non penso che si avrà da alcuno in conto di parziale ed interessato: Si può affermare, dicon essi (Journ. des Sav. 1724, p. 322), che il Plinio del P. Harduino, che f u pubblicato la prima volta I mino 1685, è come il capo d’opera delle edizioni fatte ad uso del Delfino, o si consideri il prodigioso numero