Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/359

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322 LIBRO E ch’egli fosse almeno italiano, spesse volte l’accenna egli stesso, quando volendo recare il nome con cui latinamente appellasi una tal cosa, dice: i nostri la chiamano (l. 4 , c. 4; l. 8, c. 1, ec.). Dalle sopraccitate parole raccogliesi ancora ch’egli visse su gli ultimi anni d’Augusto, e poscia sotto alcuni degl’imperadori che gli succederono. Del rimanente niima l’anno 710. Inoltre Celso che pur nomina moltissimi medici, non fu menzione alcuna di Antonio Musa , il quid pare clic non sarebbe*! ria lui ommesso, se non gli fosse stato anteriore Benché il sccon lo di questi argomenti possa ammettere qualche risposta, perciocché ’eneca che scriveva a’ tempi di Nerone, adopera la voce iitifier parlando de" tempi di Augusto: Votesus nuprr sub rii< r>.’/affusto piocunsul Asine, ec (De tra l. a, *>); e il terzo argomento ancora non essendo che negativo non abbia gran parte , col primo nondimeno , snsteniito da più altie diligenti osservazioni c da molte congetture ingegnose, egli ha si bene provata l’opinion sua c ha si ficilmente sciolte lulic le difficoltà che ad ess i potevano opporsi , eh" io fin d’allora ini diedi vinto con una mia lettera a lui diretta, eh’egli ha voluto aggmgnere alle sue. In esse pni tante e si belle notizie egli ha saputo raccogliere intorno alla vita, agl’impieghi, alle opere di questo celebre scrittore di medicina, che se questi potesse risorgere, dovrebbe certo protestarsi tenuto di molto a chi si bene ne hi rinnovala e illustrata la quasi estinta memoria. Rimaneva solo di’ei soddisfacesse a l’espetlazione che nelle st> s-e Lettere ci avoa risvegliata, di vedere una sua storia di Ovidio e degli altri poeti che convisscr con lui, la qna’e sarebbe stata lei onda di nuovi lumi e di belle notizie su quel si celebre secolo. Ma la morte che rei rapi il i.° di gennaio del 1781 , ci ha rapita insiem la speranza di veder questa e più altre opere ch’egli avea disegnate