superficiale, mancante e poco esatto (Essai
de Crit sur les Ouvr. des Medicins, lett. 2).
Altri nondimeno ne sentono diversamente, e
non temono di darne a Celso il nome d’Ippocrate latino. Giovanni Rodio nella Vita che ha
scritto di questo autore, nomina parecchi medici illustri che di Celso han parlato con grandi
elogi. Veggasi la mentovata Storia della Medicina del le Clerc (par. 2, sect. 2, c. 4, ec.), e la
recente Storia dell’Anatomia e della Chirurgia
di M. Portal (t. 1, p. 64, ec.), la dissertazione
latina di Domenico Peverini sopra l’eccellenza
nell’arte medica di Celso, di Areteo e di Aureliano (Nuova Racc. (d’Opusc. t. 5, p. 51), e
singolarmente le lettere intorno a Celso del dottissimo prof. Giambatista Morgagni (Ante Celsi
libros, ed. patav. \ ’¡So), al cui giudizio in ciò
che è medicina credo che ognuno possa arrendersi con isperanza di non andare ingannato.
Si posson vedere ancora le Riflessioni di M. Mahudel sul carattere, sulle opere e sull’edizioni
di Celso (Hist. de l’Acad. des Inscr. t 8. p. 97),
e una memoria di M. Bernard medico del re
d’Inghilterra sulla chirurgia degli antichi, di cui
ha pubblicato un estratto l’erudito M. Dutens
(Recherches sur l’origine des decouvertes, ec.
t. 2. p. 59), ove mostra che Celso in più cose
ha aperta la strada alle scoperte f.itte poi da’
moderni. Due lettere sotto il nome di Celso si
veggon nel libro de’ Medicamenti di Marcello
Empirico; ma di esse credesi autore Scribonio
Largo, di cui ora favelleremo (V. Fabr. Bibl. lat.
t 1, p. 386). Un altro Celso, detto ancora
Apuleio e siciliano di nascita, è rammentato