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Salvia’ e di ainendue queste famiglie formò l’albero per modo, che l’imperadore nascesse da una nipote del giureconsulto maritata in Petronio Didio Severo. Così, secondo il Casaubono, l’avolo paterno dell’imperador Didio Salvio Giuliano fu un Didio Severo di patria milanese3 l’avolo materno fu un figliuolo del giureconsulto Salvio Giuliano. Quest’albero stesso fu poi ritoccato, per così dire, e perfezionato dal Reinesio (Lect var. l. 3, c. 2), e adottato ancor dall’Heineccio e da altri, che perciò affermano Salvio Giuliano essere stato di patria affricano. Il ch. Muratori nel pubblicar l’iscrizione che or ora riferiremo riprende con qualche asprezza l’opinione del Casaubono, e lo accusa di avere a suo capriccio travolto e cambiato il testo di Sparziano; ma io veramente non trovo diversità alcuna tra il testo, quale si produce dal Casaubono, e qual si recita dal Muratori. Solo il Casaubono nelle note riflette che essendo difficile a spiegare come Sparziano chiami affricano il figlio di uno che avea avuta stabil dimora in Roma, qual era il nostro giureconsulto, crede che ove Sparziano dice avus paternus, ec., si possa leggere proavus paternus, ec., sicché dello stesso giureconsulto si debbano intendere quelle parole: maternus ex Adrumetina colonia. Ma questo, come ognun vede, non appartiene al punto principale della quistione, poichè è lo stesso, o il giureconsulto fosse avolo, o fosse bisavolo dell’imperadore. Ora il Muratori dopo recate le parole di Sparziano soggiugne: Ecco Come chiaramente Sparziano chiama milanese