esattor molestissimo delle gramaticali! osservanze, qual era Marcello; di cui narra Svetonio (De clar Gram, c. 22), che perorando un
giorno a difesa di un reo, ed udendo uscir di
bocca un solecismo al suo avversario, così
rabbiosamente prese perciò a morderlo e rinv
brattarlo, che sembrava dimentico della causa
cui dovea trattare. Il secondo è Remmio, o
come altri scrivono, Rennio Fannio Palemone
vicentino, schiavo prima, e poscia messo in
libertà. Questi, come dice Svetonio (ib. c. 23),
apprese le lettere coll’occasione che accompagnava alla scuola il figlio del suo padrone; e
venne in tal fama, che fu creduto il primo
de’ gramatici del suo tempo, cioè sotto l’impero di Tiberio e di Claudio. Plinio il Vecchio lo chiama celebre nell’arte gramatica (l. 14?
c. 4)? e Giovenale ancora ne parla con lode
(sat. 6, v. 451; sat. 7 , v. 215). Ma la gloria
da lui acquistatasi col sapere rimase oscurata
dalle infami laidezze a cui era abbandonato,
per modo che i due suddetti imperadori, i
quali per altro non furono certo uomini di
troppo onesto costume, dicevano non esservi
alcuno a cui meno che a Remmio si dovessero
affidare i fanciulli. Più opere in versi di varj
e difficili metri avea egli scritte. Noi abbiamo
ora sotto il suo nome un breve poemetto De’
Pesi e delle Misure, di cui però altri fanno
autore Prisciano. Abbiamo ancora \ Arte gramática da lui scritta in un libro assai breve ,
che fu prima d’ogni altro data alla luce da
Gioviano Pontano, e che poscia nelle Raccolte