Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/431

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3g4 libro della stessa misura a un dipresso di cui volle che fosse ancora il colosso. Convenne dun. que, poiché non era possibile aver tavole di $j « in uso, o impiegato in opere di niun conto; forse « che quel colosso fu anch’esso di basso metallo e dj «i eccellente lavoro Par che le parole di Plinio l’avo. « ristiano questa mia ultima opinione, poiché parlando « delle due tazze fatte a imitazione delle due celebri « di Calamide, conchiude egli, ut mx ulta differiti, tia e“ fri arti< , quasi che coll’averci individuata la so. a roiglianza del la.oro ci abbia voluto significare la « differenza del metallo inferiore in bontà, quando al

contrario sul proposito della gara fra Mirone e Po.

« lichue al capo 2 di questo istrsso libro 3\ espresse1 « chiaramente f emulazione di questi due condiscepoli « non tanto nell’arte che nella materia: /Emulali o Ut et >n materia fui! Se questa riflessione è sana, anche « la statua colossale d 1 Mercurio, perchè lavorata conti temporaneamente alle due tazze, non dovea essere^ « di prezioso metallo. Qua! contraddiz one dunque troll vate voi in ’’limo, quando asserisce esser perita « P arte di fondere il bronzo, essendo Nerone prepa« rato a qualunque spesa e Zenodoro a niun degli « antichi secondo in modellare e in cesellare? Conti (l’addizione ci troverei quando l’espressione fundendi aeris <riritt ani dovesse necessar amente significare la « perdita totale di fare il getto delle statue in bronzo « intanto che Zenodoro ne avea eseguita una di tanta « difficoltà. Ma no , era accaduto nel bronzo quel che u nelle arti tutte vediamo non di rado accadere , le « quali se smontano dal primo grado di perfezione , « qualunque ne sia la causa, vanno insensibilmente a « cadere m uno stato di corruttela, dal quale è quasi « impossibile che risorgano; perché non evvi più alti cuno che conosca ed eseguisca quelle regole tanto « ben conosciute, ma non eseguite dai primi autori « della lor decadenza. Cosi è: era perduta l’arte di « preparare, temperare e mescere insieme il metallo, « sicché ne risultasse un ottimo bronzo capace di