Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/499

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462 LIBRO la Vita (li Apollonio da Tiana, della quale già abbiamo veduto qual conto sì debba fare. Egli scrisse innoltre le Vite de’ Sofisti, delle quali abbiamo fatto uso in questo Capo medesimo alcuni Dialoghi da lui intitolati Eroici, nei quali all’occasion di parlare degli eroi da Omero mentovati fa una severa critica di questo il. lustre poeta; due libri intitolati le Immagini in cui descrive le pitture che a suo tempo vedevansi in un portico di Napoli; e molte letterele quali opere tutte ancor ci rimangono. Il terzo Filostrato finalmente figliuolo di una sorella del secondo, che ad imitazione del suo zio materno scrisse egli pure un libro di immagini. Questi sembra che almeno per qualche tempo si stesse in Roma; poichè il materno suo zio racconta (Vit. Soph. l. 2, c. 30) che essendo egli in età di ventiquatro anni, e avendo declamato innanzi a Caracalla, questi per ricompensa il dichiarò immune da’ pubblici impieghi. Ma tutti questi Filostrati non appartengono se non assai di lontano al nostro argomento; poichè non furono nostri, e solo per qualche tempo si trattener fra noi; e quindi, contento di averne accennata alcuna cosa, lascerò che chi è bramoso di saperne più oltre, consulti gli autori or or mentovati. XI. Ma una riflessione non vuolsi omettere intorno a tutti questi sofisti greci de’ quali abbiamo parlato. Io penso che ad essi debbasi attribuire in gran parte il totale decadimento della latina eloquenza. Erano essi uomini comunemente , il cui pregio maggiore era una singolar facilità di parlare, e una prosontuosa