Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/515

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liiìho quell’Eliano medesimo che scrisse sotto Adriano Oltrechè questi era, come si è già veduto greco di patria; quegli di cui ora parliamo, era* di Palestrina. Fin qui il discorso del Perizon non soffre difficoltà. Ma non panni di’ egli pruovi abbastanza che l’Eliano di cui parlano Filostrato e Suida, sia l’autore delle due opere di sopra mentovate. E due difficoltà singolarmente io vi veggo, alle quali non so che cosa potrebbe rispondere questo dotto scrittore. Se egli avesse composte le dette opere, Filostrato e Suida ne avrebbono probabilmente fatta parola. Or Filostrato altro non dice, se non ch’ei si rivolse a scrivere, senza accennar quali opere; e, ciò che è più, Suida, il qual suole comunemente recar i titoli delle opere scritte da quelli di cui ragiona, non fa motto di libro alcuno composto da Eliano. Innoltre Filostrato narra che il sofista Eliano soleva dire di non aver giammai posto piede fuori d’Italia , nè di aver mai veduto il mare. Or l’autore de’ libri della Natura degli Animali parla (l. 117 c. 40) di un bue cui dice d’aver veduto egli stesso in Alessandria. Se dunque Filostrato, che fu contemporaneo al sofista Eliano, ci ha detto il vero, quando ha affermato che Eliano non uscì mai dall’Italia, questi non fu certamente l’autore de’ libri della Natura degli Animali. Queste riflessioni mi fan sospettare che a questo tempo medesimo vi fossero due Eliani, uno sofista, di cui parlano Suida e Filostrato, l’altro autore delle due opere mentovate. Quando però si dia qualche probabile spiegazione alle accennate difficoltà, la opinione del Perizon