Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/526

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SECONDO 4^9 nomo e geografo Claudio Tolomeo che a’ tempi di Marco Aurelio visse sempre in Egitto. VIII. Straniero pure, cioè nativo di Cherona nella Beozia e figliuolo di una sorella di Plutarco, fu Sesto; ma pare che tutta la sua vita ei passasse in Roma. Certo ei fu tra’ maestri di Marco Aurelio, il quale di lui ragiona con grande encomio, e ricorda i saggi avvertimenti che da lui apprese (De Reb. suis l. 1). Se Filostrato fosse scrittor degno di fede, dovremmo credere che questo imperadore in età già avanzata se n’andasse colle tavolette pendenti dalla cintura come un fanciullo a udir Sesto (Vit. Soph. l. 2, c. 1); ma abbiamo altre volte mostrato quanto poco dobbiam fidarci all’autorità di un tal impostore. Di lui nuli’ altro sappiamo. Solo alcuni gli attribuiscono le Dissertazioni contro gli Sceptici, che sogliono andar congiunte alle opere di Sesto Empirico. Fu questi un altro filosofo e medico insieme, di cui s’ignora la patria, ma certamente straniero all’Italia, vissuto verso questi tempi medesimi in Alessandria, e che perciò nulla a noi appartiene. Il celebre monsig. Huet ha voluto dimostrare ch’ei non sia diverso da Sesto di Cherona (De la Foiblesse de l esprit humain l. 1, c. 14); ma alle ragioni di esso ha lungamente risposto il Bruckero (t. 2 , p. 633). Massimo Tirio finalmente, di cui abbiamo ancora molte dissertazioni, fu a questa medesima età; perciocchè da alcuni si dice vissuto a’ tempi di Antonino Pio, da altri a’ tempi di Comodo. Ei fece qualche viaggio a Roma, come da’ suoi libri medesimi si raccoglie; ma non pare che vi avesse