Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/541

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vn. , Decadimento della giurisprudenza dopo la morte di Alessandro Severo. 5c4 LIBRO Moltissime opere aveva egli composte (V. Hein. l. cit. § 333). delle quali abbiam vari frammenti nell1 antico Digesto. Vii. Lascio di parlare di altri men celebri giureconsulti che vissero a questi tempi medesimi, quali furono Tertulliano che non vuol confondersi collo scrittor sacro del medesimo nome, Claudio Trifoniano, Callistrato. Elio Marciano , Florentino, Emilio Macro, e Erennio Modestino, de’ quali e delle opere loro veggasi f Eineccio (l. cit § 332, ec.), e l’altre volte citata Storia della giurisprudenza romana dell’avvocato Terrasson (pari. 3.), e singolarmente il trattato di Gio. Niccolò Funccio De vegeta latinae linguae sene cinte (c. 6.) ove egli non solo parla di questi e di più altri celebri giureconsulti di questa età, ma con una laboriosissima diligenza tutti ad uno per uno accenna i frammenti che di essi ci son rimasti nel Corpo delle leggi romane. Dopo la morte di Alessandro vedesi nella romana giurisprudenza un notabile decadimento; e appena si trova sino a’ tempi di Costantino un sol giureconsulto che possa venire a confronto con quelli dei quali abbiamo finor ragionato. Lo sconvolgimento in cui trovossi per lungo tempo il romano impero, mentre quasi ogni giorno sorgevano nuovi imperadori a combatter gli antichi, ed ogni cosa era piena di sedizioni, di congiure e di tumulti, dovette essere sommamente dannoso a una scienza che non può aver luogo fra il rumore delle armi. Quindi per lungo tratto di tempo e gl’imperadori furono in tutt’altro occupati che in formar leggi, e i giureconsulti