Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/62

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preliminare 25

palude, il taglio di un monte, l’allagamento di un fiume, ed altre somiglianti cose, troppo picciole cagioni son queste, perchè possano produrre sì grande effetto. Come adunque non puossi attribuire alla mutazion del clima la mutazion de’ costumi, così non si possono somigliantemente a ciò attribuire le vicende della letteratura. XVIII. Quindi l’influenza del clima sulla letteratura si può ridurre a questi capi. i.° Un clima può essere più che un altro opportuno a produrre ingegni pronti, vivaci e profondi. 2.0 Un clima può essere più opportuno a formare, a cagion d’esempio, grandi filosofi, che grandi poeti; e così dicasi delle altre scienze. 3.° Le diverse vicende dell’aria, de’ venti, delle esalazioni possono esser cagione che in certi tempi più rari nascano gli uomini di grande ingegno; ma come queste vicende non sono che passeggere, e in dato numero di anni vi è a un di presso la stessa somma di piogge, di gragnuole, di nevi, ec.; così in un dato numero di anni vi sarà a un di presso la quantità medesima d’uomini che dalla natura sortiscano felice disposizione alle scienze. Dalle quali riflessioni discende e confermasi ciò che già abbiam di sopra provato, che anche ne’ tempi in cui si dice a ragione che giacevano dimenticate le scienze, e che non vi era buon gusto nel coltivarle, vi erano nondimeno uomini di eccellente ingegno che gran nome si sarebbono acquistato co’ loro studj, se fosser vissuti in tempi meno infelici.