Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/622

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quarto 585 professori del romano Ateneo tolti furono gli stipendi di cui per legge di molti imperadori solevan essi godere. Spera , scrive egli a Efestione, plures tibi actutum hospites adfuturos, postquam romanae juventutis magistris sub siili a detrai la sunt solemnis alimoniae (l. 5, ep. 33). Per qual motivo ciò si facesse, nè Simmaco il dice, nè alcun altro antico autore; ma egli è verisimile che ciò avvenisse in occasione della carestia da cui Roma fu più volte a questi tempi travagliata ed afflitta; e forse le cose continuarono sul piede medesimo sino a’ tempi di Atalarico, di cui vedremo che fece legge che a’ professori si pagassero i dovuti stipendj. XVI. Dopo la morte di Teodosio l’impero occidentale prese un rovinoso tracollo. Onorio principe debole e senza virtù ugualmente che senza vizj, e Stilicone suo ministro e general dell’armata, uomo in cui i grandi vizj pareggiavano le grandi virtù , lo trassero al precipizio, quegli colla sua viltà, questi coll’abuso de’ suoi talenti. I Goti, i Vandali, gli Alani, gli Svevi ed altri popoli barbari cominciano a invader f Italia e le altre provincie. Stilicone li combatte con felicità uguale al suo valore, e li vince e li rispinge più volte: ma poscia spinto dall1 ambizione e avido di porre sul capo ad Eucherio suo figlio l’imperial diadema, egli stesso di nuovo gli invita in Itaha. Nè egli nè Eucherio non poteron godere il frutto del lor delitto, uccisi amendue per ordine di Onorio, poichè ebbe scoperte le loro trame. Ma frattanto Alarico con un immenso esercito de’ suoi Goti ritornato in Italia, per l’imprudenza e XVI. lulVl.rr sialo dell1 impero u* tempi di Onorio,