Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/638

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QUARTO f)01 Essi dunque han chiaramente mostrato (in Proleg. Zenonian.) che S. Zenone tenne la cattedra di Verona dopo la metà del IV secolo, cioè tra gli anni 356 e 380; e ch’egli è veramente l’autore de’ novantatrè trattati su varj argomenti sacri, e singolarmente scritturali, che divisi in due libri si veggono in tutti i codici a penna, benchè in essi egli abbia imitato Lattanzio e S. Ilario. Essi hanno ancora valorosamente difesa la dottrina del santo vescovo dalle accuse che da alcuni contro di essa si eran mosse; e finalmente tutto ciò che appartiene alla vita, alle opere, al culto di esso, hanno colla consueta loro erudizione e diligenza illustrato. A me basterà dunque l’aver qui accennato in breve ciò che essi dimostrano ampiamente , e aggiugnerò solo eli’ essi con qualche probabile conghiettura pensano che S. Zenone fosse nativo di Cesarea nella Mauritania. Ma ben ci dee esser lecito il dargli luogo tra’ nostri per la cattedra vescovile che ebbe tra noi. Ed egli ancora dee ottener buon nome tra’ coltivatori della letteratura, perciocchè lo stile da lui usato ha una cotal dolcezza ed eleganza sua propria, che di raro s’incontra negli scrittori di questi tempi. VI. Celebri ugualmente furono al medesimo tempo due santi vescovi di Brescia, S. Filasti-! 0 e S. Gaudenzo , che a S. Filastrio succedette in quel vescovado circa l’anno 387. La vi. S. Filasi rio p S. (»aiulrnzo ili lircs« iu. Verona ci ha data nel 1784 una italiana versione delle Opere di S. Zenone illustrate con note , premessavi una nuova Vita del santo vescovo.