Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/643

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Got) LIBRO abbiali detto soltanto eli’ egli era di una delle più illustri famiglie dell1 impero romano. Di fatti essendo ancor giovinetto il nostro Santo sen venne a Roma (Paullinus in ejus vita n. 4); ed ivi attese agli studj con sì felice riuscimento, e perorò ancor nelle cause con tanto applauso (i!>. n. 5), che da Probo prefetto allor del pretorio fu scelto a suo consigliere; e poscia, prese l’insegne di console, fu mandato a reggere la Liguria e l’Emilia, e venne a fissar sua dimora in Milano. Della maniera prodigiosa con cui egli fu eletto vescovo, delle singolari virtù di cui diede di continuo chiarissimi esempj, delle gloriose imprese del suo vescovado nel resistere coraggiosamente agli Ariani sostenuti invano dall’imperadrice Giustina, e nel mostrarsi in ogni occasione universale e amantissimo padre della sua greggia, della sua fermezza nel condurre a pubblica penitenza l’imperador Teodosio, e di tutti gli altri ammirabili pregi di santità, di prudenza, di zelo, di cui egli fu adorno, io lascerò che ognuno consulti que’ tanti scrittori che ne han ragionato. Egli morì l’anno 397 in età di soli 57 anni. Le molte opere che di lui ci sono rimaste, parte d’interpretazione della S. Scrittura, parte di lettere, e parte di trattati e di libri su diversi sacri argomenti , sono un onorevole testimonio del profondo sapere di questo santo dottore. Se se ne tragga un troppo frequente uso del senso allegorico della Scrittura, egli è certo eli’ esse non sono inferiori ad alcuna, e superiori a molte delle opere di altri scrittori di questo tempo; e che in esse vedesi eloquenza, vivacità, forza, e spesso