Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/653

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IV. Se ad r*si deliba aggiugnersi 8. Girolanti1. Gl6 LIBRO e non solo rammenta la statua innalzatagli in Roma, ma un’altra ancora di cui fu onorato in Atene (Ep. 278, p. 136 ed. Amstel. 1738). Finalmente anche S. Gregorio Nazianzeno cel rappresenta come uomo di un’ammirabile eloquenza in un epigramma con cui ne piange la morte (Murat. Anecd. gr. p. 1). Eunapio aggiugne che quando egli da Roma tornar volle ad Atene, i Romani il pregarono che mandasse loro un discepolo; e ch’egli scelse a tal fine un cotal Eusebio Alessandrino, uomo, die’ egli, opportuno per Roma, perciocchè avvezzo ad adulare i potenti. Colle quali parole ei forma, per vero dire, un poco vantaggioso carattere de’ Romani di questi tempi. IV. Il P. Caraffa tra i professori dell’Ateneo romano annovera ancor S. Girolamo (l. cit.), e a provarlo si serve di un passo tratto dalla Regola delle monache inserita tra le sue Opere, ove dice (c. 11): Me, antequam vigesimum annitrii ac tatis attingerem, urbs Roma in summum praelegerat magistrum in omnibus pene liberalibus disciplinis. Ma convien dire che il P. Caraffa non abbia avvertito esser quella un’operetta supposta al santo Dottore, e ciò per consentimento ancora degli antichi editori non che de’ recenti. Egli è vero però che S. Girolamo venne a’ Roma fanciullo per coltivarvi gli studj, il che ci mostra ch’erano essi in gran fama anche ne’ paesi stranieri. Racconta egli stesso (Comm. in Ep. ad Gal. c. 2) che esercitavasi ivi nell’usato esercizio del declamare, e con finte liti si addestrava a trattar le vere; e aggiugne che andando talvolta a’ tribunali de’