Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/662

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QUARTO 6j5 chiaramente. Il P. de la Baune inclina a credere (V. Paneg. vet. ed. ven. 1728, p. 182) che messinese fosse un altro Claudio Mamertino, di cui.abbiamo un’Orazione all’imperadore Giuliano in ringraziamento del consolato a lui conferito. Ma la sola pruova che se ne può arrecare , è la conghiettura tratta dal nome di Mamertino, con cui di fatto si chiamano i Messinesi. Conghiettura però troppo debole per potervisi bastantemente fondare; poichè se il primo Mamertino non ostante un tal nome fu Gallo, perchè nol potè essere anche il secondo? Non vi è però pruova alcuna ad accertare che il fosse; e nondimeno i Maurini gli han dato luogo tra’ loro scrittori (Hist. Ut ter. de la France t. 1, part. 2, p. 198). Io potrei perla stessa ragione annoverarlo tra’ nostri, ma voglio attenermi al mio usato costume di non attribuire all’Italia se non ciò che in niun modo non se le può contrastare. L’ultimo degli antichi panegiristi è Latino Pacato Drepanio, di cui abbiamo un panegirico a Teodosio il Grande. I due nomi di Latino e di Drepanio potrebbero sembrare argomenti bastevoli a crederlo italiano e siciliano, come altri ha fatto. Ma egli troppo chiaramente chiama sua la Gallia (n. 24) per non dovernelo creder nativo, e dice ancora ch’egli era venuto a Roma dall’estremità della Gallia occidentale (n. 2). Finalmente que’ Panegirici ancora che non han certo autore r come quello a Massimiano e a Costantino, e un altro al medesimo Costantino, non ci danno alcun indizio per affermare con qualche probabile argomento che sieno di autori Tiraroschi, Poi. II. ’ 4°