era soldato, e dovea continuamente stare colle
armi alla mano o ad assaltare, o a rispingere
i vicini nimici; e spesso ancora gli abitanti di
una stessa città divisi tra loro in sanguinose
discordie appena eran sicuri nelle loro medesime
case. Ognun vede se tempi erano questi in cui
si potessero coltivare gli studj, ancorchè della
più splendida munificenza si fosse usato per
fomentarli. Egli è vero che nel maggior furore
di queste guerre civili sorsero i primi ristoratori dell’italiana letteratura, Dante, il Petrarca, il Boccaccio, ed altri; ma egli è vero ancora che a cagione appunto delle stesse guerre
civili gli sforzi ch’essi fecero a far rifiorire le
lettere, non ebbero felice successo, o certo
assai meno di quello che in più lieti tempi
avrebbono avuto.
XXV. Nulla meno è dannosa alla letteratura,
e rende inutil l’impegno e la munificenza de’
principi pel coltivamento degli studj, la mancanza de’ mezzi necessarii per coltivarli. Parlo
singolarmente de’ libri, i quali non solamente
sono occasioni che invitano a coltivare le scienze, ma spianano ancora a tutti gli studj la
strada, o col proporne eccellenti esemplari, o
coll’offerire raccolte insieme quelle notizie che
difficilmente e a grande stento potremmo rinvenire disperse altrove. Quando gli studj fiorivano tra’ Romani , erano assai moltiplicati i
libri. Oltre le pubbliche biblioteche, oltre più
altre private , ognuno potea facilmente trovar
de’ codici e valersene a suoi studj. Ma col raffreddarsi l’ardor per le lettere, si scemò ancor
la premura di aver de’ libri, nè furono più i