Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo II, Classici italiani, 1823, II.djvu/714

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QUARTO 677 fidente al lugger le lodi con cui f esalta lo stesso S. Agostino. Questi avealo conosciuto in Milano, e ne’ libri ch’egli ivi scrisse, mentre ritirato in villa aparecchiavasi al battesimo, ne fece menzione, e il disse, uomo che per ingegno, per eloquenza e pe’ doni stessi della fortuna, e, ciò che più importa, per la grandezza dell animo era ammirabile, e che per lui non aerobi)ono potuto i posteri dolersi a ragione della letteratura di quella età (l. 1 de Ord. c. 11). Anzi a lui dedicò il suo libro de Vita Beata scritto in quel tempo medesimo, e a lui parlando accenna, come sopra si è detto, un’opera intorno alla morale filosofia e alla Provvidenza che Mallio stava scrivendo (praef. de Vita Beata). Aggiunge ancora che Mallio de’ libri di Platone prendeva singolarmente diletto; e dice di avere in lui riposta sì grande fiducia, che quando ottenga di essere da lui amato, si lusinga di arrivar felicemente a quella vita beata a cui pensa ch’esso sia già pervenuto. Queste espressioni parvero poscia a S. Agostino esagerate di troppo, e quindi parlando di questo libro nelle sue Ritrattazioni, dice (l. 1 Reti’ qct. c. 2): Displicet tamem illic, quod Manlio Theodoro, ad quem librum ipsum scripsi, quamvis docto et c tiri stiano viro, plus tribui quam deberem. Le quali parole son nondimeno un grande elogio per Mallio Teodoro, poichè sempre più ci assicurano e ch’egli era uom dotto, e insieme ch’egli era cristiano, di che alcuni non riflettendo a questo passo han dubitato. La menzione che fa Claudiano di un’opera filosofica da Mallio composta, ha fallo