quello stimolo che suole spingere gli uomini
ad appigliarsi a quel gusto che vede esser più
accetto alla moltitudine, più non vi era, perchè la moltitudine pensava a tutt’altro che a
buon gusto. Aggiungasi la scarsezza de’ libri,
che andò sempre crescendo, e vedremo a qual
segno ella fosse ne’ secoli barbari. Quindi que’
tanti storici di que’ tempi, che scrivono in uno
stile che or ci muove alle risa, ma che allora
era il solo usato , perchè niun altro se ne sapeva , per mancanza de’ buoni autori da cui
apprenderlo; quindi que’ racconti favolosi e
ridicoli che pur veggiamo farsi da quegli scrittori con una serietà e sicurezza maravigliosa ,
perchè non aveano le guide degli antichi autori che gli scorgessero. La barbarie de’ popoli dominanti si comunicava a’ sudditi ancora;
quelli si arrogavano il diritto di volger l’armi
ove loro paresse meglio, questi di scrivere
qualunque cosa e in qualunque modo loro piacesse. Il tempo in cui le città d’Italia eran
divise tra loro in sanguinose guerre, fu il tempo
in cui nacquero le tante favole intorno alla loro
origine; e mentre esse combattevan tra loro
per avere l’una sull’altra l’autorità del comando , i loro storici combattevan tra loro per
acquistare alla lor patria sopra le altre città il
vanto dell’antichità più rimota e dell’origine
più portentosa. Chi sapeva scrivere, era un
prodigio di sapere; e non era perciò lecito il
rivocare in dubbio ciò che da un tal oracolo
si pronunciava.
XXX. Io confesso nondimeno che tutto ciò
ancora non basta a spiegare gli effetti e le