Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/142

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PRIMO 8l innocente il dichiarano tutti gli antichi scrittori vi ha nondimeno chi ad ogni patto il vuol reo. M. de Blainville in un suo Viaggio manoscritto, di cui si è dato l’estratto nella Biblioteca Britannica (t. 18,p. 172, 303; t. 20, p. 100] ci assicura che se Teodorico fece morir Boezio , e alcune altre persone distinte, ciò fu per buone ragioni, singolarmente perchè aveano contro di lui congiurato (t. 20, p. 14®)- E siegue annoverando i delitti opposti a Boezio, come se egli ne fosse stato veramente reo. Non è ella questa una maniera di scrivere assai leggiadra? Tutti gli antichi (scrittori ci parlano di Boezio come d’uomo ingiustamente dannato a morte: non ve n’ è uno, che io sappia, che il dica reo di congiura. Dodici secoli dopo M. de Blainville si mette in viaggio, e correndo le poste scuopre che Boezio fu veramente colpevole di ribellione. Non merita egli che gli si creda, e che all’asserzione di lui si abbia più fede che all’autorità di tutti gli antichi? (7) Ma noi torniamo in sentiero. VI. Da tutti gli addotti passi attentamente considerati a me par che raccolgasi con tal certezza il motivo per cui Boezio fu condannato, e la maniera con cui fu ucciso, che non rimanga luogo a dubbio di sorte alcuna. Teodorico avea allor cominciato a mostrare verso i Cattolici un animo mal prevenuto e sdegnoso, (</) All" irragionevole accusa ili M. ile Blainville risponde anche con molta evidenza il prelodato P. M. Capsoni nell indicato terzo tomo delle sue Memorie Paves-, TlRABOSCHl, Voi. 111. 6