Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/188

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SECONDO I27 Boriando avvisatone, e tornato in Italia, vi fu ricevuto con plauso, e deposto il giovinetto Garibaldo, fu rimesso sul soglio; in cui poscia egli si associò l’anno 678 il suo figliuol Cuniberto, da lui insieme colla moglie richiamato già da Ravenna: principi ottimi amendue, e per la loro pietà, per l’incorrotta giustizia, per la liberalità verso de’ poveri, degni di eterna memoria. Bertarido morì verso l’anno 688, e poco appresso Cuniberto si vide a grande pericolo di perdere il trono per la ribellione di Alachi duca di Trento; ma venuto con lui a battaglia in un’aperta pianura presso a un villaggio del milanese vicino all’Adda detto allor Coronata, e ora volgarmente Cornate, Alachi vi perdette la vita, e fu dissipata la minacciosa procella. Cuniberto fece in memoria del fatto fabbricare nel luogo della battaglia un monastero in onor di S. Giorgio, di cui ho io stesso vedute più volte alcune antiche vestigia che ancor rimangono. Finì egli di vivere l’an 700, e lasciò il trono al suo figliuolo Liutberto ancor giovinetto sotto la tutela di Ansprando uom nobile e saggio fra’ Longobardi. Ma Ragimberto figliuolo del re Gondeberto, che salvato, quando ne fu ucciso il padre, era poi stato fatto duca di Torino,.venutogli contro con poderoso esercito, il vinse e gli rapì la corona, cui però non potè egli portare che pochi mesi, e ne lasciò morendo erede il suo figliuolo Ariberto. Questi dopo un’arrabbiata guerra, ucciso finalmente Liutberto. e costretto a fuggire Ansprando, tenne il regno fino all’anno 712, in cui Ansprando tornato con numeroso esercito in Italia, e