Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/291

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a3o LIBRO Carlo si rendè padron di Pavia. Nè fu già solo il Diacono Pietro che avesse tal vanto. Carlo conobbe pure in Italia il celebre Paolo Diacono ch’era stato alla corte de’ re longobardi; e com’egli era uno de’ più dotti uomini de’ suoi tempi, fu avuto da Carlo in gran pregio, come a suo luogo vedremo. Inoltre allor. quando l’anno 776 Carlo Magno conquistò il Friuli, e nenuccise il duca Rodgauso, ebbe notizia di Paolino prete, allora gramatico, e poi patriarca di Aquileia; e nell’anno medesimo egli fe’ dono con suo diploma di alcuni beni confiscati ad uno de’ seguaci di Rodgauso con lui caduto in battaglia, chiamandolo nel diploma perciò indirizzatogli, venerabili Paulino artis gramaticae magistro. Il Muratori sostiene che questo diploma appartenga all’anno 781 (Ann. d’Ital, ad. h. an.); ma io mi lusingo di poter dimostrare, quando avrò a trattare nominatamente del patriarca Paolino, ch’esso deesi certamente fissare al detto anno 776. Io so che i Francesi vogliono annoverar Paolino tra’ loro scrittori; ma con qual ragione il facciano, sarà ciò ancora oggetto a suo tempo delle nostre ricerche. Frattanto per non confondere il punto di cui ora si tratta, con altre più lontane quistioni, mi si permetta per ora il supporre ciò che spero di poter evidentemente provare. Che se le mie pruove non sembreranno allor convincenti, potrà ognuno, come meglio gli piaccia, cambiar sentimento. III. Non solo dunque Pietro Pisano fu il primo che avesse la sorte di avere a suo discepolo Carlo Magno , ma questo principe conobbe