Vai al contenuto

Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/347

Da Wikisource.

286 LIBRO Ei dunque fu italiano 7 e probabilmente per ciò dicesi austriaco, perchè nacque nel Friuli, che allor chiamavasi Austria., ossia parte orientale del regno de’ Longobardi, come ha evidentemente mostrato l’el udilo P. Beretli (Diss. de Tab. Chorog. ItaL medii aevi, sect. 8, vol. 10 Script Rer. ital.). III. Ei nacque verso l’anno 730, e, istruito negli studi, fu per qualche tempo professore di belle lettere, ed ebbe perciò il nome di gramatico a que’ tempi usato. Carlo Magno, avendo l’anno 776 sconfitto e ucciso il ribelle Rodgauso duca del Friuli, concedette con suo diploma, segnato in Ivrea a’ 17 di giugno dello stesso anno, al nostro Paolino, viro, com’egli dice, valde venerabili artis gramaticae magistro, alcune terre di un certo Gualdandio complice della ribellion di Rodgauso. Intorno al qual diploma degne sono da leggersi le belle osservazioni del sig. Liruti che scioglie felicemente alcune difficoltà che ad esso da qualche scrittore si sono opposte. Fra le altre cose egli riflette che dal titolo di molto venerabile che gli dà Carlo Magno, raccogliesi ch’egli era già sacerdote. E così convien dire che fosse, perchè lo stesso anno 776, morto Sigualdo patriarca d’Aquileja, Paolino fu sollevato , per opera probabilmente dello stesso Carlo, a quella sede. D’allora in poi appena vi ebbe sinodo che a difesa della Fede Cattolica si radunasse in Francia, in Alemagna, in Italia, a cui Paolino non fosse chiamato, e appena vi ebbe affare di qualche momento in cui egli non avesse parte. Egli intervenne col carattere di legato