Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/349

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IV. Suo opere. 288 MURO sole frigidissimos grandium lapides, qui culmina sapientissimi Salomonis ferire non metuunt, per te citius resolvi expectantes. Tu vero lucerna ardens et lucens, ec. (ep. 81). Di somiglianti sentimenti di stima piene sono le lettere scritte da Alcuino a Paolino, che dal P. Madrisio sono state unite insieme e aggiunte all’Opere di questo santo patriarca.. Nè minore era la stima in che avealo Carlo Magno, come è manifesto e da ciò che detto abbiamo poc’anzi, e dal veder Paolino chiamato a’ sinodi per comando di lui radunati, e da qualche frammento che ci è rimasto di lettere a lui scritte da Paolino, in cui questi gli dà ricordi opportuni a reggere felicemente l’impero. Egli morì l’anno 804, come dopo il suddetto P. Madrisio ha provato anche il sig. Liruti, presso i quali scrittori si potranno vedere più ampiamente svolte e più stesamente confermate quelle notizie ch’io, per non ripetere inutilmente ciò ch’essi han detto, son venuto sol brevemente accennando. IV. Oltre il Concilio foroiuliese e il simbolo di Fede, e i Canoni in esso formati, che tutti furono opera di Paolino, e i Canoni de’ sinodi di Aquisgrana e di Ratisbona, ne’ quali egli ebbe gran parte, abbiam di lui una lettera sinodale, intitolata Sacrosillabo, contro l’eresia di Elipando, che gli scrisse in nome del Sinodo di Francfort l’anno 794, ej che dal sinodo stesso fu mandata a’ vescovi delle Spagne. Nello stesso sinodo essendosi proposta la causa di un cotale Astolfo uccisor della sua moglie, egli per comando de’ Padri distese una grave ammonizione al reo, a cui insieme ingiunse la