Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/350

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TEIIZO aoy penitenza canonica a tal delitto proporzionata. Contro di Felice ancora, eli’ era stato primo autore dell’eresia e maestro di Elipando, egli scrisse tre libri che ancor ci restano. A lui pure appartiene l’esortazione ossia i Salutevoli Documenti a Enrico duca del Friuli, che prima vedevansi tra le Opere di S. Agostino} un Simbolo della Fede esposto in versi con un’apologia del medesimo; alcuni inni e alcune lettere, e tra esse una assai lunga a Carlo Magno, in cui lo ragguaglia del sinodo tenuto in Altino l’anno 803. Queste Opere di S. Paolino sono state raccolte insieme, e con copiose annotazioni e con dissertazioni assai erudite illustrate dal sopraccitato P. Madrisio, e stampate in Venezia l’anno 1737. In esse niuno dee lusingarsi di trovare precisione ed eleganza, pregi che a questi tempi non si conoscevano. Ma l’autore vi si mostra versato nella scienza delle Sacre Scritture, de’ Santi Padri e de’ Canoni, e degno al concetto di cui egli godeva, di uno de’ più dotti uomini della sua età. A queste Opere di S. Paolino pubblicate dal P. Madrisio deesi aggiugnere ancora un piccol trattato intorno al Battesimo, cioè quello di cui egli era stato richiesto, come già si è detto, da Alcuino. Il dottissimo monsig. Mansi che lo ebbe dalla biblioteca del monastero di S. Emmerano in Ratisbona, ne è stato il primo editore (Concil. Collect. t. 13,p. 921, ed. ven. 1767), e degne sono da leggersi le osservazioni ch’egli vi ha premesse. V. Visse il medesimo tempo, e fu parimenti accettissimo a Carlo Magno, Teodolfo vescovo , Tnunoscm, Voi. III. 19 v. Si end» parlare «li