Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/382

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TERZO 32! e delle belle lettere; nè da essi si astenne, dappoichè ancora fu eletto vescovo, e il fece con sì felice successo, che nel favellare in latino non era inferiore ad.alcuno. Quindi a vantaggio della sua chiesa ei volle rivolgere il suo sapere; e perchè il suo clero fosse ben istruito negli studj sacri, istituì, come narra Giovanni diacono (Chron. Episc. Neap. in S. Athan.), alcune scuole di lettori e di cantori; comandò, che alcuni fossero ammaestrati negli elementi gramaticali; ed altri volle che si occupassero nello scrivere, per rendere in tal maniera fiorente, quanto a que’ tempi era possibile, la sua chiesa. XXII Posso io nella Storia dell’Italiana Letteratura dar luogo anche al celebre Adone vescovo di Vienna, noto pel Martirologio da lui pubblicato? Il soggiorno di cinque anni da lui fatto in Roma mi basterebbe forse a ciò fare, s’io volesse seguire gli esempj altrui. Ma io non farò che una breve osservazione, la quale come è gloriosa all* Italia, così giustifica bastevolmente il mio pensiero di fare, dirò così, una passeggera menzione di questo scrittore. Egli dunque, trovandosi verso l’anno 842 in Ravenna, raccolse da un antico libro che gli fu dato a leggere, quelle memorie di cui si valse a comporre il suo Martirologio, come colla testimonianza di Lupo di Ferrieres e dello stesso Adone pruova il P. Mabillon (Ann. Bened. vol. 2, l.32, n. 4}))- Onde possiam vantarci a ragione che quest’opera debba la sua origine alla nostra Italia. Tiiuuoscui, Eoi. 111.