Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/489

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428 LIBRO vede ordine, precisione, chiarezza, stil grave insieme e semplice e naturale, e giusto e forzoso ragionamento; i quai pregi, se in ogni età hanno renduto celebre uno scrittore, molto più a questa di cui trattiamo, quando era sì raro il trovare chi ne fosse fornito. VIII. L’altro Italiano a cui la Francia non meno che l’Inghilterra dovettero in gran parte il risorgimento de’ buoni studj, fu S. Anselmo arcivescovo egli pure di Cantorberì. Io spero che i Francesi non si sdegneranno con noi, se lo annoveriamo tra’ nostri, sì perchè ei nacque in Aosta, la qual città non negheranno che appartenga all’Italia, sì perchè Gondulfo di lui padre era natio di Lombardia, e venuto a fissar sua dimora in Aosta, come racconta il monaco Eadmero, che vissuto più anni con questo santo arcivescovo, ne scrisse poscia esattamente la Vita. Ei nacque verso l’anno 1034, e nell’età sua puerile istruito negli studj proprj di essa, vi fece non ordinarj progressi. Passato quindi in Francia, e venuto al monastero di Bec, ove allora teneva scuola Lanfranco, riprese con più ardore i suoi studi sotto la direzione di sì grand’uomo, e poscia nel monastero medesimo consecrossi a Dio nell’anno 27 di sua età. Le religiose virtù non furono da lui coltivate con minor fervore; e in esse ei si rendette sì perfetto modello, che quindi a tre anni fu fatto priore, e poscia abate del monastero suddetto, da cui tratto l’anno ioi)3 per sollevarlo al1’arcivescovado di CanLorberì, vacante già da quattro anni dopo la morte di Lanfranco, lo resse per sedici anni, benchè travagliato quasi