Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/517

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4^6 LIBRO storia eli quegli oscurissimi tempi; molti opuscoli, ossia trattati su diversi argomenti appartenenti alla disciplina ecclesiastica. a’ vizj che allor regnavan nel mondo, e singolarmente nel clero, a varj passi della sacra Scrittura, a quistioni teologiche, ad usanze monastiche, e ad altre somiglianti materie; alcuni Sermoni, e alcune Vite dei Santi; ed altre operette, delle quali si veggano gli scrittori da noi rammentati poc’anzi. In esse noi veggiamo uno stile assai più elegante, che non trovasi comunemente negli altri scrittori di questa età; egli si esprime or con grazia , ora con eloquenza degna di miglior secolo; e dà a veder chiaramente quanto egli fosse esercitato nello studio della Scrittura, de’ santi Padri, de’ canoni e delle leggi. Se alcune cose vi s’incontrano, a cui il buon senso e la più esatta critica de’ nostri giorni non ci permettono di dar fede, dobbiam noi per ciò solo parlarne con biasimo e con disprezzo l Se quelli che insultano sì amaramente la semplice credulità de’ nostri buoni maggiori, fosser vissuti a’ lor tempi, non sarebbono essi ancora al presente l’oggetto delle risa de’ critici? Lodiamo in tutti ciò che trovi am degno di lode, e non ricopriamo d’infamia il nome di quelli che se vivessero al presente , offuscherebbon forse le glorie de’ loro disprezzatori. S. Pier Damiano a’ suoi tempi fu avuto, e a giusta ragione, in conto del più dotto uomo che allor vivesse. Quindi Alessandro II scrivendo ai vescovi delle Gallie nel mandarlo colà suo legato, ne fa quest’elogio che solo basta a mostrare la stima che di lui si