Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/524

Da Wikisource.

QUARTO 463 Di queste e ili altre opere o perite o non ancor pubblicate di S. Brunone, veggansi singolarmente il P. Ceillier (Hist des Aut. eccl. t 21,p. 101, ec.), il Fabricio (Bibl. lat. med. et inf. aetat t. 1, p. 281) e il conte. Mazzucchelli (Scritt. ital. t. 2, par. 4), che ne parlano con esattezza. In esse, comunque non sian prive de’ difetti del secolo, ammirasi nondimeno una chiarezza, una erudizione e un’eleganza assai rara a vedersi negli scrittori di questi tempi. Alle opere di S. Brunone si suol aggiugnere un Comento su’ Salmi di Odone monaco benedettino ed astigiano esso pure. Egli lo scrisse ad istanza dello stesso Brunone, e a lui perciò dedicollo, dal che si scuopre ch’ei vivea al tempo medesimo; ma questa è la sola notizia che di lui abbiamo. XXVIII. Io mi riserbo a parlare ne’ seguenti capi di altri famosi monaci casinesi che a questi tempi coltivaron felicemente gli studj; perciocchè, comunque ne’ sacri fosser versati, e ce ne abbian lasciate pruove, nondimeno in altri generi di letteratura furon più illustri, come Alfano arcivescovo di Salerno, Pandolfo, Oderisio, Costantino, ed altri che nella poesia, nella storia e nelle matematiche si esercitaron con lode. Tra poco rammenteremo ancora alcuni tra loro, che illustrarono co’ loro scritti la storia sacra; e da ciò che abbiam detto finora, e che dovrem dirne altrove, si renderà evidente che dizione di questo tomo della mia Storia, in Roma nel 1775, in due tomi in 8, e nella prelazione ad esso ine messa assai eruditamente si tratta dell’autore e del* I’ opera stessa.