Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/656

Da Wikisource.

in quest’arte acquistata fama di medici valorosi (a).

Capo VII.

Giurisprudenza civile e canonica, e principj

della università di Bologna.

I. Nel tempo medesimo in cui l’Italia mandava alle straniere nazioni un Lanfranco, un Anselmo, un Pietro Lombardo, e più altri a ravvivare tra esse gli studi sacri 5 nel tempo medesimo in cui la filosofia e la matematica e per le opere da alcuni Italiani composte, e per quelle dei Greci e degli Arabi autori da altri tradotte in lingua latina, cominciava a risorgere dallo squallore in cui per tanti secoli era giaciuta; nel tempo medesimo finalmente in cui la medicina riceveva tra noi dalla celebre scuola salernitana nuovo ornamento; nel tempo medesimo, io dico, videsi la nostra Italia rivolgere a sè gli sguardi e l’ammirazione di tutta Europa pel nuovo ardore con cui ella si volse a coltivare la civile non meno che la canonica giurisprudenza 5 e vidersi gli stranieri accorrere da ogni parte au’udirvi i celebri professori che ne tenevano scuola. Questo è l’ampio e luminoso argomento di cui dobbiamo in questo capo venir ragionando. Grandi quistioni ci si offrono (a) Il sig. Vincenzo Malacarne ha diligentemente raccolti i.nomi di molti medici che nel secolo sii vissero in diverse città che or sono sotto il dominio della reai casa di Savoia (Delle Opere de’ Medici e de’ Ccrusici, eu. 1. ì,p. 3, ec.). Ma niun di essi è noto per opere date alla luce. I. A quest’cpoca comincia l’Italia “<1 esser celebre p’T lo studio delle leggi.