![]() |
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. | ![]() |
QUARTO 60I
diè fine l’anno 1182 , e die indivizzolla a Pietro
vescovo di Pamplona. Intorno al qual codice
veggansi il P. Negri (Scritt fiorent. p. e
jl P. Sarti (l. c. p. 248). Il primo di questi
annovera più altre opere di questo cardinale,
che si citano ancor dal Fabricio (Bibl. lat. med.
et infi aet. t. 4, p- 226). Alcuni pensano ch’ei
fosse detto Laborante dalle continue fatiche
che ei solea far negli studj. Ma parmi strano
che se questo non era che un soprannome,
egli con questo appunto, e con questo solo,
s’intitolasse da se medesimo nel mentovato codice. Un’altra Collezione di Canoni conservasi
nella biblioteca Vaticana , come afferma l’Oudin
(De Script, eccl. vol 2, p. 1.581), fatta circa
l’anno 1180 da Albino canonico regolare e milanese di patria, e l’anno 1182 onorato della
dignità di cardinale. Ma niuna di queste Raccolte ottenne gran nome; e quella di Graziano
oscurò quelle non meno che l’aveano preceduta , che quelle che venner dopo.
XL. Alle Collezioni de’ Canoni si aggiunser
poi quelle delle Decretali che si andavano successivamente promulgando da’ romani pontefici. Ma perchè la prima e la più antica tra esse
non fu pubblicata che verso l’anno 1190, noi
ci riserberemo a parlarne nel tomo quarto di questa Storia. Qui prima di conchiudere ciò che appartiene alla letteratura italiana di questi due
secoli, e del XII singolarmente, io non debbo passare sotto silenzio il detto di uno de’ più eruditi
tra gli scrittori francesi, ma che in questa occasione si è lasciato ciecamente condurre o della
brama di esaltare le glorie della sua nazione, o da
XL.
Viiil.«/.:
ronfulat ioti"
di un delta
di monsignor
Huct.