Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo III, Classici italiani, 1823, III.djvu/74

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VIUMO l3 di Tcodorico guerreggiavano nelle Gallio, mandò una numerosa flotta a devastar la Calabria (Murat, ad h. an.); ma che poscia essendosi Teodorico ben premunito, nel seguente anno Anastasio affrettossi a stringer con lui pace; e in quest’occasione parmi probabile che Teodorico scrivesse l’accennata lettera, e che perciò verso questo tempo ei conferisse la carica di suo segretario e questore a Cassiodoro. VII. Ma M. de Saint-Marc, il quale ci ha dato un assai diffuso e non meno esatto Compendio della Storia d’Italia, che comincia da Odoacre, non solo suppone che un sol Cassiodoro debbasi riconoscere da Odoacre e poi da’ re goti onorato, la qual opinione già si è da noi confutata, ma crede ancora che l’anno 499 fosse egli innalzato alla carica di prefetto del pretorio (Abr. chronol. de l’Hist. d’Ital, t. 1 ad h. an.); e quindi afferma che l’anno seguente, in cui Teodorico entrò per la prima volta con solenne pompa in Roma, Cassiodoro, come prefetto del pretorio, disponesse ogni cosa a ciò necessaria. Ei ne arreca in pruova due lettere perciò da lui scritte (l. 12 Var. ep. 18, 19), in una delle quali ei comanda a Costantiniano, o, come altri leggono, Costantino, che faccia adattare la via Emilia, per cui dovea il re far passaggio, e che tenga pronte le vittovaglie a lui e al suo seguito necessarie; nell’altra ordina a Massimiano vicario di Roma, che dovendo il re venirsene a Roma, faccia gittar sul Tevere un fermo e ben rassodato ponte. Ma come può egli provare M. de Saint-Marc che Cassiodoro (pii parli di Teodorico? Egli non nomina il re clic