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primo 8g C s tipi»1 t-’0*110 dice™«, raltro de1 Transalpini (Facciol. Fasti. pars 1, p. 5), il che ci scuopre che grande ivi dovea essere il numero degli stranieri, com’era stato innanzi al mentovato trasporto a Vercelli. Il Facci ola ti accenna ancora parecchi opportuni provvedimenti dati in questi anni pel regolamento delle scuole e degli scolari (ib.p. 2, ec.; Syntagm. p. 10, ec.), e fra gli altri, che agli scolari poveri dovesse il pubblico dare a prestanza il necessario denaro; che a’ professori di legge si pagasse f annuale stipendio di 300 lire; che i medici non potessero abbandonare i sentimenti d’Ippocrate e di Galeno, nè i filosofi que’ d’Aristotile; che i professori a’ quali si pagava stipendio dal pubblico erario, dovessero insegnare ancora privatamente; e che se alcuno di loro ardisse di chiedere altra paga a’ suoi scolari, fosse immediatamente tolto dal ruolo de’ professori. Questi e somiglianti altri decreti che dal Facciolati si accennano, ci sono una certa pruova dello stato in cui era a’ quei tempi questa università. Un bel monumento ne abbiamo nella Cronaca di Rolandino pubblicata dal Muratori, perciocchè egli narra nel fine di essa (Script. rer. ital, vol. 8, p. 360) che l’anno 1262 a’ 13 di aprile la sua Cronaca fu recitata nel chiostro di S. Urbano in Padova innanzi a’ professori e agli scolari della università, e che da essi fu solennemente lodata, approvata ed autenticata; ed egli nomina maestro Giovanni e maestro Zambonino, o, come legge il codice di questa Estense biblioteca, Giovanni Zamboni, dottori in fisica, cioè nella medicina e nella scienza naturale,